Negozio fisico. Sfatiamo qualche (altro) mito?

Negozio fisico. Sfatiamo qualche (altro) mito?

Un paio di settimane fa avevamo iniziato a togliere la polvere da quelle straordinarie connessioni che scaturiscono dall’ unione tra mondo immobiliare e mondo del commercio.

PARETO E IL SUO 20%

Se applichiamo il noto principio di Pareto a quella che è l’influenza del “negozio fisico”, proprio dal punto di vista delle connessioni tra il comparto immobiliare e quello commerciale, ne vediamo delle belle.

Perché?

Il 20% del mercato immobiliare italiano è rappresentato dagli immobili commerciali.

Il 20% del nostro Pil è rappresentato dal fatturato del commercio e dei servizi su strada.

Immobili commerciali 20% + Commercio su strada 20%.

È ovvio che parliamo del sassolino nello stagno.

Ma è un sassolino che genera un riverbero che diventa uno tsunami, le cui conseguenze ricadono sulla vita di tutti noi.

CEDOLARE SECCA, OCCASIONE PERSA?

Nel 2019 fu introdotta la cedolare secca anche per le locazioni commerciali, per essere immediatamente tolta l’anno successivo.

In Italia, chi esercita la propria attività su strada nell’ 80% dei casi lo fa mediante un contratto di locazione.

In altre parole, 8 imprese su 10 pagano un canone ad un proprietario.

Un proprietario che peraltro nell’ 80% dei casi è una persona fisica.

Che senso ha introdurre la cedolare secca per un anno e poi toglierla?

È una scelta figlia di un atteggiamento schizofrenico e totalmente disinformato dei nostri governatori, senza distinzione alcuna di bandiera.

È come se io, dovendo perdere 10 kg, vado in palestra, fatico, sudo, la sera torno a casa, non ho risultati e sono convinto che quella cosa non funziona.

Cosa accade in questi casi?

Accade che ho “auto-avverato una profezia” che mi sono “raccontato” per restare nella mia zona di comfort.

E il mondo politico è campione del mondo in zona di comfort!

Il mercato immobiliare è un mercato notoriamente lento, ha bisogno di tempo, quindi saremmo curiosi e aperti nel capire se vi fossero altri motivi per i quali non si decida una volta per tutte di applicare la normativa con una visione a lungo termine, dandole quindi il giusto tempo per poter entrare in “circolo” nel nostro sistema.

Il mercato meriterebbe una giustificazione che vada oltre quella delle mancate coperture finanziarie alternative al cash flow statale.

Nonostante tutto, guardiamo al domani.

PIANETI LENTI E VELOCI

Per decenni il mercato immobiliare ha dominato sul mercato del commercio.

Era il proprietario a guidare la giostra.

Oggi sta accadendo l’esatto contrario, cioè è il mercato immobiliare che sta iniziando a seguire quello del commercio.

Un commercio che vive un’epoca complessa, ma mettiamoci in testa che non vi sono più distinzioni tra quello fisico e digitale.

Citiamo ad esempio la recente crisi energetica: è valsa per tutti.

L’aumento dei costi dell’energia, di trasporto, delle materie prime, e le conseguenti dinamiche inflazionistiche hanno inciso su una ridotta capacità di spesa di tutti, e nei confronti di tutti i canali di vendita.

Peraltro, molti non sanno che il margine operativo lordo medio delle aziende on line è molto basso.

All’aumento di queste spese il margine si erode ancora di più.

Anche vasti settore del digitale hanno vissuto una crisi.

USIAMO I 5 SENSI

Certamente, il negozio deve tornare ad essere un luogo di esperienza, quale elemento distintivo.

E questa roba dell’esperienza ha radici profonde nella nostra biologia.

L’esperienza più profonda, è tridimensionale, e noi siamo esseri tridimensionali.

Ci muoviamo meglio all’interno della tridimensionalità.

All’interno di un negozio mi posso muovere più agevolmente perché sono biologicamente portato a farlo, utilizzo tutti i miei 5 sensi.

L’esperienza sensoriale è profonda.

Essa non ha eguali se paragonata al centimetro quadrato dello smartphone attraverso il quale debba effettuare un acquisto.

Cosa vuol dire questo vuol dire tutto questo?

Vuol dire che da un lato il mercato immobiliare deve diventare più reattivo e si deve adattare agli umori fluttuanti del commercio, che corre, e corre velocemente.

Il commercio però, a sua volta, proprio perché deve rimettere al centro l’esperienza dell’acquisto, deve rallentare, dando modo al consumatore di assaporare l’esperienza dell’acquisto quasi più dell’acquisto in sé.

In questo senso deve rallentare.

Così si crea allineamento tra i due pianeti.

E là fuori, nell’ altro mondo dell’immobiliare, c’è tanto di quello spazio…

Come poter applicare tutti questi bei concetti?

Ne parliamo la prossima volta, ma se ti sei perso il recente webinar sulle valutazioni commerciali nel quale abbiamo parlato anche di questo tema, e, soprattutto, delle soluzioni, puoi vederlo qui:

Webinar 24 Maggio

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